LE NINFEE SUI LAGHI DEL GOLF DELLA MONTECCHIA - A cura della Dott.ssa Elena Ballabio
Una delle fioriture più spettacolari che si possono ammirare nei nostri laghi da maggio a settembre è quella delle ninfee. Specie protetta…(clicca qui per continuare a leggere)
GESTIONE DEL PATRIMONIO ARBOREO DEL GOLF DELLA MONTECCHIA - A curca del Prof. Alberto Minelli
Avviato un piano di gestione del patrimonio arboreo in collaborazione con il Dipartimento di Arboricoltura – Parchi e Giardini dell’Università di Bologna. In considerazione dello stato del patrimonio arboreo presente al Golf della Montecchia...(clicca qui per continuare a leggere)
STUDIO SUI ROUGH NATURALI - A cura del Prof. Stefano Macolino
Da alcuni anni il Golf della Montecchia è impegnato nell'individuazione e nella creazione di aree, all'interno del percorso, dalle quali omettere ogni intervento manutentivo. Questo allo scopo di incentivare la flora spontanea e la fauna selvatica, rinaturalizzando così il percorso. Su proposta del Dipartimento di Agronomia dell'Università di Padova è stato appena avviato uno studio su tali aree (clicca qui per continuare a leggere)
IL PICCHIO ED IL SALICE DELLA BUCA 10
Il vecchio albero, secco da tempo, era destinato all’abbattimento. Grazie ad un’accurata operazione di potatura si è invece riusciti ad eliminare solo la parte pericolante del tronco e lasciare così indisturbata la casa del picchio (clicca qui per continuare a leggere) .
IRIS GIALLO SULLE SPONDE DEI NOSTRI LAGHI
L'Iris pseudacorus o Iris d'acqua visibile in primavera sulle sponde dei nostri laghi, è una pianta tipica nei terreni umidi o in acque poco profonde. Benchè molto diffusa, soprattutto in passato, è tuttavia minacciata dalla sparizione progressiva del suo ambiente. Per questo motivo in molte regioni è considerata specie protetta.... (cliccare qui per continuare a leggere)
Numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato come i percorsi di golf, soprattutto quando costruiti e mantenuti in modo appropriato, costituiscano un ottimo rifugio per la fauna stanziale e migratoria.
L’eliminazione della manutenzione dalle aree fuori gioco ed il conseguente incremento delle "wild areas" (aree incolte) all’interno di un campo da golf favoriscono ancora di più la salvaguardia e la sopravvivenza degli animali.
Vegetazione sul lago della buca 10 |
![]() Wild area sul percorso giallo |
Non è un caso quindi che il Golf della Montecchia, soprattutto da quando sono state incrementate le wild areas (dai 4 ha del 2007 ai 10 ha del 2014), sia sempre più frequentato da lepri, volpi, scoiattoli, fagiani, germani reali, aironi, picchi e tante altre specie ancora.
Un'indagine scientifica condotta sull'argomento dall'Università di Roma La Sapienza ha preso in esame, tra i vari percorsi, anche quello del Golf della Montecchia (Individuazione di habitat e specie di importanza comunitaria, con particolare riferimento alla Classe degli Uccelli, presenti nei circoli di golf italiani)
Ad oggi, grazie ai rilievi compiuti dai biologi per procedere in questa indagine, sono state rilevate 6 specie animali protette.
Di seguito, una galleria fotografica degli incontri fatti in campo.
Ovviamente, si accettano molto volentieri altri contributi !!!
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26 luglio: avvistata coppia di aironi cinerini sul lago della buca 13 (by Ale)
5 agosto: lepre sul rough della buca 16 (by Daniele)

23 agosto: airone rosso sul lago della buca 17 (by Carlo)
5 settembre: tartaruga d'acqua sul fairway della buca 12 (by Max)
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16 giugno: picchio rosso alla buca 4 percorso bianco e nido su pioppo del tee 11 donne percorso rosso (by Alberto Sorace)
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3 novembre: nido di calabroni su pioppo buca 12 percorso rosso (by Ale)
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{slider AVVISTAMENTI 2012|closed}
7 gennaio: lepre sulla buca 4 del percorso giallo (by Carlo)
4 marzo: cinghiali sui tees della buca 8 (by Freccia)
31 marzo: famigliola di tartarughe sul lago della 17 (by Beppe and Giulia)
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30 aprile: riccio in passeggiata sul rough della buca 9 (by Giulia)
25 giugno: lepre sulla buca 7 percorso giallo (by Massimiliano & Stefano)
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10 luglio: airone sul lago della buca 10 (by Stefano)
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23 febbraio: cigno sul lago della buca 17 (by Antonio)
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14 marzo: Inachis Io, detta Vanessa o anche Occhio di Pavone sul rough della buca 5 (by Marta)
4 aprile: oche canadesi di passaggio sul green della buca 7 (by Carlo)
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18 maggio: cova di fagianella tra le buche 21 e 27 (by Marco)
19 maggio: altro nido, ma di folaga sul lago tra i greens 5 e 13 (by Ale)
18 giugno: una rana verde -Rana esculenta- sul rough della buca 2 (by Ale)
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23 febbraio 2014: primo avvistamento dell'anno, di buon auspicio: ben 13 tartarughe sulla sponda del lago della 5!
28 marzo 2014: scoiattolo alla buca 15 (by MP)
21 aprile, giorno di Pasquetta: oche canadesi che fanno il nido e depongono le uova sul ponte della 11 (by Domenico)
12 giugno: scoiattolo nell'area gioco corto (by Antonio)
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2 marzo: trovato un tritone (Tritus vulgaris) a passeggio sul green della buca 12 (by Ale)
INTRODUZIONE
Il clima presente al Golf Club della Montecchia è caratterizzato da estati calde e siccitose, con temperature che raggiungono i 35-36 C° ed inverni al contrario molto freddi ed umidi, piovosi e con gelate che possono arrivare a -10 C°. Tecnicamente, questo tipo di clima viene definito “di transizione”.
Dal punto di vista tecnico-costruttivo, le 27 buche del Golf Club della Montecchia, realizzate in tre fasi negli anni 1990 / 1992, sono dotate di un efficiente sistema di drenaggio. Questo giustifica la quasi costante agibilità del tracciato, anche nei periodi invernali più piovosi.
Il buon drenaggio nel periodo estivo ha sempre determinato però un significativo stress idrico al tappeto erboso, composto da essenze “microterme”, da specie cioè ben adattate ai climi freddo-umidi (ad es. Lolium perenne, Poa pratensis, Poa annua, Agrostis stolonifera). Difatti, nonostante le abbondanti irrigazioni, in particolare tra luglio ed agosto il tappeto erboso soprattutto dei fairways ha spesso subito dei gravi diradamenti, con conseguenze per la giocabilità e l’aspetto estetico del percorso.
Nell’estate del 2003, anno della grande siccità, questo tipo di problema sia alla Montecchia che nella gran parte dei percorsi di golf italiani ha avuto conseguenze drammatiche, con perdite del tappeto erboso superiori al 70% della superficie di gioco.
![]() Estate 2003 - Fairway buca 3
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![]() Estate 2003 - Fairway buca 6
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Per contenere il fenomeno ed ovviare in tempi brevi alla situazione, si è sempre ricorso a metodi tradizionali, che includono abbondanti irrigazioni, interventi fungicidi e costosi ripristini con trasemine nel mese di settembre.
Tale situazione, oltre che creare comunque disagi per il gioco, ha sempre comportato notevoli costi in termini economici oltre che ambientali.
STUDIO DEL PROBLEMA
Per risolvere il problema in modo ambientalmente sostenibile e rendere il percorso agibile ed in buone condizioni tutto l’anno, a partire dal 2003 è nata una collaborazione tra il Golf Club della Montecchia, la Sezione Tappeti Erbosi della Federazione Italiana Golf ed il Dipartimento di Agronomia dell’Università di Pisa.
Obiettivo prioritario, individuare delle specie da tappeto erboso più idonee al clima di transizione presente al Golf Montecchia e più in generale in pianura Padana.
Nel 2004 è stato così avviato un vivaio sperimentale, volto a studiare l’adattabilità delle specie “macroterme” al clima Padano, di essenze da tappeto erboso cioè meglio adattate a climi temperato caldi e caldo siccitosi. Questo partendo dall’osservazione che studi e precedenti esperienze compiute negli Stati Uniti in situazioni climatiche simili avevano dati dei buoni risultati. Tali specie erano state peraltro già testate con successo sempre dalla Sezione Tappeti Erbosi della FIG e dall’Università di Pisa, ma mai più a nord della Toscana.
La ricerca è stata quindi assolutamente innovativa e di grande interesse per tutto il bacino del Mediterraneo, soprattutto in riferimento al comportamento invernale di queste specie, che per difendersi dal freddo vanno in dormienza perdendo il colore.
Foto del vivaio sperimentale F.I.G./Università di Pisa/Golf Montecchia (area a destra della buca 5 del percorso bianco)
![]() Lavorazione del terreno |
![]() Livellatura |
![]() Prima irrigazione dopo l'impianto |
![]() Vivaio a pieno regime |
![]() Vivaio nel periodo invernale |
Parallelamente a questo test scientifico, si è voluta effettuare anche una prova diretta, in pieno campo. Approfittando dei lavori di ampliamento del battitore del campo pratica, su metà di questo è stata impiantata una specie da tappeto erboso macroterma, il Cynodon spp. o “Bermudagrass”, meglio conosciuta come “Gramigna”. In particolare, è stata utilizzata una specifica varietà selezionata per il tappeto erboso (Tifway 419)
Foto dei Lavori di Ampliamento del Campo Pratica
![]() Campo pratica prima dell'ampliamento |
![]() Inizio lavori: riporto di terra |
![]() Riporto di terra e livellatura |
![]() Eliminazione vecchio cotico erboso |
![]() Scavo dei drenaggi |
![]() Riporto di sabbia e livellatura finale |
![]() Riporto di sabbia e livellatura |
![]() Lavori conclusi mediante zollatura |
I risultati ottenuti, sia in vivaio che in pieno campo, hanno permesso di accertare il buon adattamento della Bermudagrass, che nel periodo invernale pur ingiallendo resiste alle basse temperature e mantiene, nei 4 mesi circa di dormienza, una sufficiente consistenza e quindi giocabilità. Nel periodo estivo, a fronte di una eccezionale qualità, richiede apporti idrici molto più ridotti (del 50 % ed oltre) e minime quantità di fertilizzante. Non viene inoltre colpita da patogeni fungini ne invasa in modo significativo da erbe infestanti che ne possano compromettere la crescita e lo sviluppo.
A dimostrazione del grande interesse suscitato dallo studio, i risultati sono stati presentati, oltre che a vari seminari e meeting in Italia, in ben due convegni scientifici internazionali, il “Vth World Scientific Congress of Golf” a Phoenix, Arizona nel marzo 2008 - Warm season turfgrass adaptation in Europe North of 45° Parallel ed al “1st European Turfgrass Society Conference” tenuto a Pisa nel maggio 2008 - Warm Season Turfgrass Adaptation in Northern Italy.
RISOLUZIONE DEL PROBLEMA
Confortati dai tali risultati, positivi in termini qualitativi, economici ed ambientali, a partire dal 2010 è stato impostato un programma di conversione del tappeto erboso dei fairways in Bermudagrass (Cynodon dactylon x transvaalensis) utilizzando la Patriot, una cultivar selezionata negli U.S.A. proprio per le zone di transizione.
Per ridurre al massimo i disagi per il gioco, si è deciso di adottare una tecnica innovativa, più costosa rispetto ai metodi più tradizionali, ma che permette di sostituire il tappeto erboso e rendere nuovamente agibile il percorso dopo appena 6-8 settimane, contro le 12 e più settimane richieste dagli altri sistemi.
Il programma prevede la conversione del tappeto erboso dei fairways delle prime 9 buche (percorso bianco) nel 2010, del tappeto erboso dei fairways e dei tees delle seconde 9 buche (percorso rosso) nel 2011 e del tappeto erboso dei fairways e dei tees delle terze 9 buche (percorso giallo) e dei tees delle prime nove buche nel 2012.
Anno 2010 - Conversione percorso BIANCO
- lunedì 7 giugno: inizio del lavori preparatori, con applicazione di un diserbante totale FOTO
- giovedì 10 giugno: temporanea riapertura al gioco del percorso
- lunedì 14 giugno: chiusura del percorso, esecuzione degli altri lavori di preparazione ed inizio dei lavori di impianto delle piantine di Bermudagrass
- domenica 1 agosto: riapertura al gioco del percorso, a 6 settimane di distanza dall’impianto
- lunedì 13 settembre: trasemina della Bermudagrass con Lolium perenne per ovviare alla perdita di colore che avviene da inizio dicembre ad inizio aprile.
Sequenza dei lavori sul percorso BIANCO eseguiti nel 2010
![]() Preparazione del terreno
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![]() Diserbo del vecchio tappeto erboso
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![]() Eliminazione del vecchio cotico erboso
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![]() Inizio dei lavori di impianto della Bermudagrass
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![]() Macchina trapiantatrice al lavoro
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![]() Piantine inserite nei solchi fatti dalla macchina
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![]() Singola piantina di Bermudagrass
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![]() Impianto manuale nelle aree non meccanizzabili
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![]() Rullatura a fine impianto |
Fasi di insedamento della Bermudagrass sul fairway della buca 4
![]() 7 luglio 2010
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![]() 13 luglio 2010
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![]() 20 luglio 2010
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![]() 29 luglio 2010
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![]() 7 agosto 2010
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Anno 2011 - Conversione PercorsoROSSO
- lunedì 6 giugno: inizio del lavori preparatori, con applicazione di un diserbante totale
- venerdì 10 giugno:temporanea riapertura al gioco del percorso
- martedì 14 giugno: chiusura del percorso, esecuzione degli altri lavori di preparazione ed inizio dei lavori di impianto delle piantine di Bermudagrass
- giovedì 23 giugno: fine lavori di impianto della Bermudagrass
Fasi di insediamento della Bermudagrass sul fairway della buca 13
![]() 28 giugno 2011
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![]() 8 luglio 2011
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![]() 14 luglio 2011
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![]() 22 luglio 2011
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![]() 29 luglio 2011
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![]() 8 agosto 2011
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![]() 23 agosto 2011
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Fasi di insediamento della Bermudagrass sul tee della buca 10
![]() 28 giugno 2011
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![]() 8 luglio 2011
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![]() 14 luglio 2011
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![]() 22 luglio 2011
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![]() 29 luglio 2011
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![]() 8 agosto 2011
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![]() 23 agosto 2011
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Anno 2012 - Conversione Percorso GIALLO
- lunedì 11 giugno: inizio del lavori preparatori, con applicazione di un diserbante totale
- venerdì 14 giugno:temporanea riapertura al gioco del percorso
- lunedì 18 giugno: chiusura del percorso, esecuzione degli altri lavori di preparazione ed inizio dei lavori di impianto delle piantine di Bermudagrass
- martedì 26 giugno: fine lavori di impianto della Bermudagrass
Fasi di insediamento della Bermudagrass sul fairway della buca 2
22 giugno 2012
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3 luglio 2012
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11 luglio 2012
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16 luglio 2012
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24 luglio 2012
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31 luglio 2012
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4 agosto 2012
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Fasi di insediamento della Bermudagrass sul tee della buca 4
![]() 19 giugno 2012
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3 luglio 2012
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11 luglio 2012
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16 luglio 2012
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24 luglio 2012
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31 luglio 2012
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24 agosto 2012
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Fasi di insediamento della Bermudagrass sul fairway della buca 9
22 giugno 2012
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3 luglio 2012
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11 luglio 2012
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16 luglio 2012
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24 luglio 2012
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31 luglio 2012
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4 agosto 2012
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I risultati ottenuti sono stati estremamente positivi. A fronte di un tappeto erboso di grande qualità, molto denso ed uniforme, si sono evidenziati subito dei grandi vantaggi anche per l’ambiente e per la gestione. A titolo di esempio nel 2013, primo anno con tutto il percorso in bermuda, i consumi di acqua si sono ridotti di circa il 70%, l’uso di fertilizzanti di circa l’80% ed è stato possibile eliminare i fitofarmaci.
Questi sorprendenti risultati hanno attirato l’attenzione della S.T.M.A. (Sport Turf Manager Association), la maggiore associazione americana che riunisce i manager degli impianti sportivi, che ha invitato il Dott. Alessandro De Luca al loro Meeting annuale per presentare i lavori ed i risultati ottenuti con la bermuda al Golf della Montecchia. Per scaricare la presentazione cliccare qui3.56 MB
Warm Season Turfgrass Adaptation in Europe North of the 45º Parallel
Alessandro De Luca, Italian Golf Federation
Marco Volterrani, University of Pisa, Italy
Monica Gaetani, University of Pisa, Italy
Nicola Grossi, University of Pisa, Italy
Paolo Croce, Golf Environment Europe
Massimo Mocioni, Italian Golf Federation
Filippo Lulli, University of Pisa, Italy
ABSTRACT
Italy’s climate fits almost entirely within the transition zone, in which warm season turfgrass species suffer from winter dormancy and loss of green color. Research carried out in Italy around the N 43º parallel have shown the good adaptability of Cynodon spp., Paspalum vaginatum and certain species of Zoysia. The goal of this research was to study some warm season turfgrass species and cultivars grown in Northern Italy, in order to evaluate their potential for use in golf courses of that region. The trial was carried out in 2004-2007 at the Montecchia Golf Club in Padua (45°42’N, 11°86’E). The following species and cultivars were evaluated: Cynodon dactylon (L.) cv Princess 77, Cynodon dactylon x transvaalensis cv Tifway 419, Eremochloa ophiuroides cv Tifblair, Paspalum vaginatum cv Salam, Pennisetum clandestinum cv AZ1, Zoysia japonica cv El Toro, Zoysia japonica cv Zenith, Zoysia matrella cv Zeon. Princess, Tifblair, AZ1 and Zenith cultivars were seeded, while the rest of the cultivars were established by vegetative propagation methods. Species were established on June 28 2004, following a randomized block layout with 4 replications of 6 m2 plots. During the trial the following evaluations were carried out: percent ground cover during establishment, spring green-up, fall color retention, turfgrass quality, leaf blade width, shoot density, total rhizome-stolon length per unit area. The fastest-establishing species were the bermudagrasses and in particular Tifway 419. Best quality, highest shoot density and highest rhizome-stolon length per unit area were shown by Zoysia matrella cv Zeon. In conclusion, the species that showed best adaptation to trial environment were the Zoysias and the bermudagrasses, with vegetatively propagated cultivars having an edge over seeded cultivars in terms of overall results. Eremochloa ophiuroides showed good turfgrass quality.
Keywords: spring green-up, fall color retention, quality, Zoysia, Cynodon.
INTRODUCTION
In the Italian climate, with its hot and dry summers, turfgrass establishment is increasingly carried out with warm season species as opposed to the more widespread cool season species. Warm season turfgrass species can give numerous advantages over cool season species, such as lower water needs, the possibility of irrigating with salty waters and wastewater (Harivandi, 1991; Carrow and Duncan, 1988) and lower susceptibility to fungal diseases (Gullino et al., 2000). So far the widespread use of warm season turfgrass species in Italy has been limited by the scarce information available on their adaptability to the various climate conditions, and to lower winter temperatures in particular. The Italian latitudes are characterized by a transition climate in which warm season turfgrass species suffer from winter dormancy with loss of green color. A previous research carried out at the N 43º parallel (Volterrani et al., 1997) showed good adaptation by Cynodon spp., Paspalum vaginatum and by some Zoysias. In Italy most golf courses are located in the northern part of the country, with only few courses being present in the central and southern parts of the country, where some soccer fields and golf course fairways have already been constructed with the use of warm season turfgrass species.
The goal of this trial was to evaluate the adaptability of some warm season turfgrass species and cultivars to the latitudes of northern Italy.
METHODS
The trial was carried out during 2004-2007 at the Montecchia Golf Club in Padua (45°42’N, 11°86’E). The native soil was composed of 25% sand, 47% silt and 28% clay. The water infiltration rate was 45 mm h-1 and the organic matter content was 0.,89% .
The following turfgrass species and cultivars were evaluated:
Species Cultivar Establishment
Cynodon dactylon (L.) Pers. Princess 77 (Cd) seed
Cynodon dactylon x transvaalensis Burtt. Davy Tifway 419 (Cdxt) sprig
Eremochloa ophiuroides (Munro) Hack Tifblair (Eo) seed
Paspalum vaginatum Swartz Salam (Pv) sprig
Pennisetum clandestinum Hochst ex Chiov. AZ1 (Pc) seed
Zoysia japonica Steud. El Toro (ZjE) sprig
Zoysia japonica Steud. Zenith (ZjZ) seed
Zoysia matrella (L.) Merr. Zeon (Zm) sprig
Seeding rates were: 5 g m-2 for Eo and Pc, 10 g m-2 for Cd and ZjZ. For vegetatively propagated species, sprigging rate was approximately 2 l m-2 of stolons. Species were sowed or sprigged on June 28 2004, following a randomized block trial design with 4 replications in 6 m2 (2 x 3 m) plots. A 50 cm bare soil corridor was maintained between plots by regular weed control, so as to avoid any contamination between species.
Irrigation: Three daily water distributions were made during establishment for two weeks, after which irrigation frequency was gradually reduced to two distributions per week during June-August.
Mowing: first mowing was carried out on August 7 2004 with a rotary mower at 6 cm cutting height. During following mowing the cutting height was gradually reduced to 4 cm. From the first year after establishment mowing was carried out with a rotary mower at 25 mm cutting height.
Fertilization: during 2004 a total of 130 kg ha-1 of N and 65 kg ha-1 of both P2O5 and K2O were distributed in three dates: at establishment time, in August and in September. During 2005-2007 monthly fertilizations were carried out in the May-September period for a yearly total of 180 kg ha-1 of N, 28 kg ha-1 of P2O5 and 140 kg ha-1 of K2O.
No turf cultivation, or verticutting was practiced on the experimental area, in order to avoid contamination between plots.
In order to better evaluate competition with weeds, no chemical weed control was applied during trial period.
The following evaluations were carried out during the trial:
- Ground cover during establishment: weekly visual evaluations on percent turfgrass cover until full establishment.
- Spring green-up: weekly visual evaluations on percent green cover during spring green-up.
- Fall color retention: weekly visual evaluations on percent green cover during fall turfgrass transition to dormancy.
- Turfgrass quality: visual evaluations at 15 to 30 day intervals on turfgrass quality during the growing season (1 = poorest quality, 9 = highest quality).
In 2005 fall (October 16), the following parameters were measured on three 52 cm2 core samples per plot:
- Leaf blade width: the leaf blade width was measured on 20 sample fully expanded leaf blades taken from each core sample.
- Shoot density: the number of live shoots was counted on each core sample.
- Total rhizome-stolon length per unit area: the total length of rhizomes and stolons found in each core sample was measured and is expressed per area unit.
All data were subject to ANOVA and LSD for P≤ 0.05 was used to detect differences between means.
RESULTS
Establishment and adaptation
During establishment year (2004), the lowest minimum temperature was recorded in December (-3.6°C). During this month, soil temperatures never dropped below 2°C. The air and soil minimum temperatures for the coldest months of 2005-2007 are shown in Table 1.
The fastest-establishing species were the bermudagrasses, and in particular Tifway 419 that reached 100% ground cover after 50 days from sprigging. On September 20 Pc, Pv and both bermudagrass cultivars plots showed total ground cover. On the same date Eo cover was also quite high (88%), while the Zoysias appeared slower with covers ranging between 28% (cv El Toro) and 65% (cv Zeon). These three cultivars only achieved complete ground cover during the following year. However, Zoysias showed a considerably superior color retention during Fall 2004 (95%, data not shown) compared to other species exhibiting much lower values (20%). Despite reaching full ground cover at the end of the 2004 vegetative season, Paspalum vaginatum and Pennisetum clandestinum emerged significantly damaged at following Spring 2005 green-up, with the few surviving plants giving only partial green cover. Winter 2005-2006 saw the death of both species.
Throughout the entire trial period no fungal diseases occurred on any of the trial species and cultivars.
Table 1. Air and soil (10 cm depth) minimum temperatures (°C) for the coldest months of 2005-2007 .
Months |
Air temperatures |
Soil temperatures |
||||
|
2005 |
2006 |
2007 |
2005 |
2006 |
2007 |
January |
- 5.2 |
- 8.0 |
- 2.7 |
0.8 |
- 0.1 |
3.6 |
February |
- 5.0 |
- 3.8 |
- 2.6 |
0.8 |
0.6 |
4.1 |
March |
- 7.5 |
- 1.4 |
0.8 |
0.8 |
3.9 |
8.1 |
April |
0.9 |
1.9 |
7.4 |
9.0 |
9.2 |
11.9 |
October |
6.3 |
5.1 |
4.4 |
11.2 |
12.2 |
11.1 |
November |
- 1.8 |
- 0.5 |
0.8 |
3.5 |
7.4 |
4.4 |
December |
- 1.0 |
- 3.1 |
- |
3.2 |
2.0 |
- |
Cynodon spp.
As far as spring green-up is concerned (Table 2), Cdxt showed a far higher green cover percentage compared to seeded cultivars, while little difference was detected between cultivars in fall color retention. Both trial cultivars showed a finer leaf texture (0.9 mm) and an average shoot density (Table 3). More differences between cultivars showed in the total rhizome-stolon length per unit area and turfgrass quality, for which Princess falls regularly below sufficient levels.
Table 2. Comparative spring green-up, fall color retention among species and cultivar during the trial period.
Species |
Cultivar |
Percent Green Color |
|||||
|
|
Spring Green-Up* |
Fall Color Retention** |
||||
|
|
2005 |
2006 |
2007 |
2005 |
2006 |
2007 |
Cd |
Princess 77 |
5 |
14 |
30 |
55 |
22 |
50 |
Cdxt |
Tifway 419 |
66 |
56 |
46 |
57 |
32 |
50 |
Eo |
Tifblair |
33 |
64 |
78 |
60 |
45 |
65 |
Zjt |
El Toro |
63 |
53 |
73 |
91 |
55 |
93 |
Zjz |
Zenith |
65 |
66 |
74 |
37 |
60 |
95 |
Zm |
Zeon |
73 |
45 |
65 |
90 |
62 |
99 |
LSD 5% |
|
8 |
10 |
13 |
5 |
11 |
8 |
* Last decade of April
** First decade of November
Zoysia spp.
At Spring 2006 green-up (Table 2), vegetatively propagated Zoysias showed a lower green cover percentage, which can be ascribed to a more severe winter injury. In the last trial year all cultivars showed high fall color retention values. Concerning biometric characters and turfgrass quality of Z. japonica and Z. matrella (table 3), manilagrass showed a finer leaf texture (1 mm compared with 2.3 mm), a more than double shoot density (7.5 shoots cm-2) and a higher rhizome-stolon length per unit area (5.6 cm cm-2). Zm turfgrass quality was consistently above 8. Among the japanese zoysiagrasses, cv El Toro showed a higher rhizome-stolon length per unit area (3.7 cm cm-2) compared to cv Zenith (1.8 cm cm-2).
Table 3. Comparative turfgrass characteristics among species and cultivar during the trial period.
Species |
Cultivar |
Leaf Blade Width |
Shoot Density |
Rhizome-stolon Length per unit area |
Mean Visual Turfgrass Quality |
||
|
|
(mm) |
(n° cm–2) |
(cm cm-2) |
2005 |
2006 |
2007 |
Cd |
Princess 77 |
0.9 |
4.6 |
0.5 |
5.0 |
4.4 |
5.1 |
Cdxt |
Tifway 419 |
0.9 |
4.7 |
1.3 |
6.4 |
7.3 |
6.4 |
Eo |
Tifblair |
2.8 |
1.6 |
1.4 |
6.3 |
7.0 |
7.1 |
Zjt |
El Toro |
2.3 |
3.2 |
3.7 |
7.1 |
7.3 |
7.1 |
Zjz |
Zenith |
2.3 |
3.0 |
1.8 |
6.6 |
7.4 |
7.0 |
Zm |
Zeon |
1.0 |
7.5 |
5.6 |
8.9 |
8.5 |
8.8 |
LSD 5% |
|
0.2 |
1.3 |
1.2 |
0.8 |
0.6 |
0.8 |
Eremochloa ophiuroides
Except for the year following establishment, centipedegrass showed a prompt spring green-up and acceptable fall color retention. Leaf texture was above average (2.8 mm), shoot density was the lowest of the trial cultivars (1.6 shoots cm-2) and rhizome length per unit area was similar to Cdxt and ZjZ. Turfgrass quality was always acceptable.
DISCUSSION
The fastest-establishing cultivars were the bermudagrasses, and in particular Cdxt. During establishment year the species that were slower in entering dormancy were the Zoysias that only became brown approximately one month after first frost. The 2005 spring green-up saw the Zoysias gaining a one week advance over other cultivars, with seeded bermudagrass cv Princess being the slowest in greening up. This trend was confirmed in the following trial years. Highest turfgrass visual quality, shoot density and rhizome length per unit area were all recorded by Zoysia matrella cv Zeon.
The species that showed best adaptation to the trial environment were the Zoysias and the bermudagrasses, with the vegetatively propagated cultivars faring generally better than seeded ones, in accordance with the findings of Croce et. al. (2001) in other Italian sites. Winter injury suffered by vegetatively propagated Zoysias during the winter of 2006 is in accordance with the findings of Patton and Reicher (2007), although this trend was not confirmed in the following trial years. This inconsistent behavior can be explained by the peculiarity of the 2004-2007 winters, with air temperatures falling to - 8°C, but with soil temperatures not falling below 0°C and therefore not enough to highlight the differences between cultivars. Centipedegrass was particularly interesting, given its good turfgrass quality. Paspalum vaginatum and Pennisetum clandestinum demonstrated their non adaptability to the winter temperatures associated with the trial latitudes.
APPLICATION
This research has supplied vital information on the adaptability of warm season turfgrass species and cultivars to the latitudes of northern Italy, a region where most Italian golf courses are located.
Current climate changes can spur the use of some warm season turfgrass species at latitudes that have so far been considered suitable only to cool season species, with considerable environmental and economical advantages.
Trial results have shown the compatibility of Cynodon dactylon x transvaalensis cv Tifway 419, Eremochloa ophiuroides cv Tifblair, Zoysia japonica (cv El Toro e cv Zenith) and Zoysia matrella cv Zeon with the trial environment, which could lead to their future potential use in the fairways of golf clubs located around 45°N.
The Authors believe that the findings of this trial will be a useful tool for Golf Developers, Owners, Managers, Superintendents and Greenkeepers of golf clubs located around this latitude.
ACKNOWLEDGMENTS
The Authors would like to thank Mr. Paolo Casati, President of Golf Club Montecchia (Padua), for the hospitality and cooperation.
REFERENCES
Carrow, R.N. and Duncan, R.R., 1988. Salt-affected turfgrass sites. Assessment and management. Ann Arbor Press, Michigan 185 pp., ISBN 1575040913.
Croce, P., De Luca, A., Mocioni, M., Volterrani, M., Beard J.B., 2001. Warm-season turfgrass species and cultivar characterizations for a mediterranean climate. Int. Turfgrass Soc. Res. Journal, 9, 855-859.
Gullino, M.L., Mocioni, M., Zanin, G., Alma, A., 2000. La difesa dei tappeti erbosi. Ed. L’Informatore Agrario s.r.l. Verona 192pp, ISBN 8872201322.
Harivandi, M.A,. 1991. Effluent water for turfgrass irrigation. Univ. of California Coop. Ext. Leaflet 21500. Div. of Agric. Nat. Resources, Oakland, CA.
Patton, A.J. and Reicher, Z.J., 2007. Zoysiagrass species and genotypes differ in their winter injury and freeze tolerance. Crop Science, 47, 1617-1627.
Volterrani, M., Grossi, N., Pardini, G., Miele, S., Gaetani, M., Magni, S. 1997. Warm season turfgrass adaptation in Italy. Int. Turfgrass Soc. Res. Journal, 8, 1344-1354.
Ambiente
Il rispetto e l’amore per l’ambiente sono argomenti fisiologicamente insiti nel gioco del golf: si svolge all’aria aperta, una partita o “giro” completo su 18 buche significa passeggiare per circa 4 ore in mezzo al verde, percorrendo oltre 6 km.
Per questa ragione è interesse e dovere del mondo golfistico cercare di preservare e migliorare le risorse naturali che gli sono affidate.
Il Golf Club della Montecchia è concretamente impegnato da anni su questo fronte ed è stato tra i primi in Italia ad essersi dato questo obiettivo, sia per forte convincimento che per consolidare il proprio ruolo di "area cuscinetto" tra il confinante Parco Regionale dei Colli Euganei ed il limitrofo contesto antropizzato.
Di seguito, in ordine cronologico, i passi ad oggi compiuti.
1997
Il Circolo offre la propria disponibilità per la stesura della prima indagine conoscitiva compiuta in Italia sui percorsi di golf.Gli effetti ambientali delle attività ricreative sul territorio - Il caso del golf in Italia
Il lavoro, compiuto dal C.N.R. – Centro Nazionale delle Ricerche in collaborazione con l’Università di Bologna e la Federazione Italiana Golf, è il documento base, la pietra miliare degli studi compiuti negli anni successivi in Italia sul rapporto tra il golf e l'ambiente..
2000
Il Golf della Montecchia aderisce al progetto europeo di certificazione ambientale “Committed to green”, tradotto in italiano “Impegnati Nel Verde”, un programma nato nel 1999 con la “Dichiarazione di Valderrama”, un documento formale approvato e firmato dalle più importanti associazioni internazionali che si occupano di golf (U.S.G.A, E.G.A., R&A) ed ambiente (Commissione Ambiente del C.I.O.-Comitato Olimpico Internazionale, W.W.F. International, Direzione del Programma Ambientale dell’O.N.U. e Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea).Il fine di Impegnati nel Verde è quello di evidenziare il ruolo positivo che il golf può assumere per l’ambiente e la comunità, soprattutto quando vengono seguite le linee guida della sostenibilità ambientale.
La politica di gestione del Golf della Montecchia viene quindi impostata sulla base di questo impegno assunto a salvaguardia dell’ambiente.
Prime azioni intraprese:
- Informatizzazione della programmazione dell’impianto di irrigazione, con benefici in termini di risparmio idrico (distribuzioni più calibrate), di risparmio energetico (ottimizzazione del funzionamento della stazione di pompaggio) e di riduzione di prodotti chimici (tappeto erboso più sano)
- Adesione al “Consorzio Energia e Territorio”, che ha permesso da subito dei risparmi energetici (di circa il 10%) ed una conseguente riduzione dei costi dell’energia elettrica;
- Installazione di un temporizzatore notturno, che dopo una certa ora spegne in maniera automatica tutte le luci;
- Graduale introduzione delle lampade a basso consumo;
- Raccolta differenziata dei rifiuti in club house, nel centro manutenzione ed anche sul percorso;
- Realizzazione di una piattaforma per il lavaggio dei macchinari;
- Creazione delle prime aree incolte (wild area) nelle aree fuori gioco del percorso, con vantaggi per la flora e soprattutto la fauna.
2003
Adesione al primo programma di ricerche ornitologiche compiute in Italia sui percorsi di golf. In particolare:Importanza dei campi da golf per la conservazione delle specie ornitiche in Italia e Avian diversity on golf courses and surrounding landscapes in Italy
2004
Con l’obiettivo di ottimizzare sempre più la gestione del tappeto erboso, ridurre drasticamente l’impiego di acqua e di prodotti chimici ed anche migliorare la qualità del percorso, viene attivata una collaborazione con il Centro Ricerche Tappeti Erbosi ad uso Sportivo (Certes) dell’Università di Pisa e con la Sezione Tappeti Erbosi della Federazione Italiana Golf.Frutto di questa collaborazione, la costruzione del primo vivaio sperimentale mai realizzato a queste latitudini in Europa, per avviare uno studio sulle specie “macroterme”, essenze da tappeto erboso adattate ai climi temperato caldi e caldo siccitosi, che per la loro gestione richiedono meno acqua (riduzioni del 50% ed oltre rispetto ai tappeti erbosi tradizionali) e quantità minime, fino a nulle, di prodotti chimici. I risultati, di grande rilievo scientifico, verranno presentati nel 2008 al "Fifth World Scientific Congress of Golf" a Phoenix (Arizona)
Warm Season Turfgrass Adaptation in Europe North of the 45° Parallel
ed al "First European Turfgrass Society Conference" a Pisa
Warm Season Turfgrass Adaptation in Northern Italy
2007

- ulteriore incremento delle wild area, che ha permesso di naturalizzare ancora di più il percorso con effetti evidenti: incremento delle specie sia vegetali che soprattutto animali (volpi, lepri, folaghe, aironi, garzette, germani);
- l’incremento delle wild area, ottenuto eliminando il taglio ed ogni altra pratica di manutenzione dalle zone di rough non interessate dal gioco, ha anche consentito di ridurre il consumo dei carburanti necessari per le macchine di manutenzione;
- sostituzione del vecchio sistema di condizionamento ad acqua presente nel club house con un più moderno ed efficiente sistema di condizionamento ad aria, con conseguente riduzione dei consumi idrici ed elettrici;
- installazione di un flussimetro alla stazione di pompaggio, per monitorare gli effettivi consumi di acqua.
2010
Sulla base dei dati emersi dalla prova sperimentale condotta sulle specie macroterme, viene avviato un piano di conversione del tappeto erboso dei fairways e dei tees da specie microterme a specie macroterme. Il lavoro ha avuto inizio con la messa a dimora della Bermudagrass sui fairways del percorso bianco, con l'intenzione di proseguire negli anni 2011 e 2012 rispettivamente sui percorsi rosso e giallo.In collaborazione con l'Università di Roma - La Sapienza e con la Società Cooperativa Darwin, La Montecchia prende parte ad una ricerca ornitologica su scala nazionale, mirata ad individuare il ruolo dei percorsi di golf nella difesa delle specie a rischio di estinzione.
2011

Viene migliorata la comunicazione sulle tematiche ambientali creando una sezione "Golf e Ambiente" nel proprio sito web e posizionando una bacheca dedicata all'rgomento in club house.
Si candida inoltre per ottenere il Riconoscimento Ambientale “Impegnati nel Verde” nella categoria “Acqua”.
Nel mese di settembre, in occasione del XVI° Convegno Italiano di Ornitologia, vengono presentati i risultati della ricerca "Specie a priorità di conservazione presenti in alcuni campi da golf italiani" iniziata l'anno precedente dall'Università di Roma La Sapienza e dalla Società Cooperatica Darwin in collaborazione con 15 circoli di golf, tra cui il Golf della Montecchia (testo completo).
Sulle 9 buche del percorso rosso prosegue l'intervento di conversione in Bermudagrass del tappeto erboso di tees e fairways.
2012
Utilizzando i dati manutentivi raccolti sul percorso bianco, viene effettuata una stima dei benefici ambientali ottenuti con l’introduzione della Bermuda sui fairways: consumi idrici ridotti del 60%, apporti nutritivi ridotti del 70%, utilizzo di erbicidi ridotto dell’80% (con previsione di azzeramento), nessuno impiego di fungicidi ed insetticidi.Grazie a questi risultati, il Golf della Montecchia riceve il secondo “Riconoscimento Ambientale INV” nella categoria ‘Acqua’.
Il R&A (Royal and Ancient di St. Andrews) inserisce il Golf della Montecchia tra i circoli virtuosi ed include l’intera esperienza tra i “Case Studies” citati nel proprio sito (testo completo).
Nell'ambito dei lavori avviati per la messa a norma del Centro manutenzione, viene eliminata la copertura in amianto, sostituita con pannelli fotovoltaici.
Il 5 giugno, in occasione della "Giornata Mondiale per l'Ambiente", il Golf della Montecchia viene selezionato, insieme ad altri 10 circoli italiani distintisi per il proprio impegno ecologico, per prendere parte all'iniziativa della Federazione Italiana Golf "Porte aperte al golf".
La politica di gestione ambientale del club viene ancora di più concretizzata con gli “Acquisti ecologici”: parziale rinnovo dell’attrezzatura per la manutenzione selezionando macchine a minor consumo, rinnovo della flotta di golf car elettrici scegliendo quelli dotati di batterie a maggior rendimento, acquisto di nuovo arredo campo realizzato con materiale riciclato, realizzazione di stradine per i golf cars con inerti riciclati.
Prosegue inoltre la collaborazione con le Università per le seguenti ricerche:
- Certes dell'Università di Pisa: indagine sull’adattabilità di una nuova varietà di Bermuda da green (Miniverde), incluso prova di colorazione per il periodo invernale;
- Dipartimento di Agronomia dell'Università di Padova:studio triennale sulle aree incolte;
- Dipartimento di Arboricoltura – Parchi e Giardini dell’Università di Bologna: piano sperimentale di gestione del patrimonio arboreo
2013

G.E.O. (Golf Environment Organisation) è un'organizzazione internazionale no profit che, in collaborazione con enti governativi, gruppi ambientalisti e mondo accademico, si occupa di promuovere e rinforzare la sostenibilità ambientale dei percorsi di golf.
Alla consegna ufficiale del riconoscimento, avvenuta il 4 maggio in occasione del “Montecchia Challenge Open by Polaroid”, erano presenti il Direttore di GEO Dott.ssa Kelli Jerome ed il Presidente della FIG Prof. Franco Chimenti.
Con questo ambito riconoscimento Il Golf della Montecchia raggiunge un importante obiettivo, che non è un punto di arrivo. Rappresenta al contrario un impegno per proseguire con sempre maggiori stimoli e convinzione la politica e le azioni intraprese a favore dell’ambiente.
2014
Nel mese di gennaio, il Golf della Montecchia viene invitato al “25th Conference and Exhibition of STMA” (Sport Turf Managers of America) di San Antonio (Texas) per illustrare l’intervento di conversione del tappeto erboso dei tees e dei fairways da microterme a Bermudagrass.
Suscitano grande interesse i vantaggi offerti dalla Bermuda, non solo di tipo estetico e di gioco, ma anche ambientali, che consistono in una riduzione nei consumi di acqua (70%) e di fertilizzanti (80%) e l'impiego di nessun fitofarmaco (Presentazione STMA San Antonio).
In occasione del “Fourth European Turfgrass Society Conference” svolta nel mese di luglio ad Osnabrueck (Germania), vengono presentate ben due ricerche svolte dal Golf della Montecchia, una in collaborazione con l’Università di Pisa (“Establishment and winter management of Miniverde Bermudagrass for putting green in Italy”) ed una con l’Università di Bologna (“Transition from cool-season to warm-season grass: environmental effects in a golf course in the North of Italy”).
Nello stesso mese, in occasione di una importante gara di golf ospitata dal Circolo, viene avviata una collaborazione con la Lyoness Greenfinity Foundation (GFF), una organizzazione non-profit impegnata nella protezione dell’ambiente. Con il supporto dell’Università di Graz sono state calcolate le emissioni di CO2 dell’evento ed è stato individuato un progetto di riforestazione idoneo a compensarle.
Nel mese di ottobre viene avviata una nuova ricerca in collaborazione con l’Università di Torino sul controllo biologico del patogeno fungino Ophiosphorella spp detto anche Spring Dead Spot.Sempre in ottobre arriva un nuovo riconoscimento internazionale. In occasione dell'IGTM 2014 (International Golf Travel Market) il Golf della Montecchia riceve la nomination per il "Sustainability Award IAGTO", riconoscimento riservato alle migliori destinazioni golfistiche distintesi per l'impegno ambientale e si classifica secondo tra gli oltre 120 percorsi candidati.
2015

Nel mese di marzo il club ha collaborato per la presentazione della nuova Volkswagen Golf ibrida in collaborazione con la rivista automobilistica slovena “Plugin Magazine”.
Nel mese di maggio sono state acquistate due nuove machine per il taglio dei rough, che rispetto alle precedenti hanno permesso di ridurre i tempi di lavoro e quindi il consumo di carburante.
Sempre nello stesso mese sono stati installati 7 nidi artificiali per le rondini, specie a rischio di estinzione.
In occasione dell'IGTM 2015 (International Golf Travel Market) il Golf della Montecchia riceve per la seconda volta la nomination per il "Sustainability Award IAGTO", riconoscimento riservato alle migliori destinazioni golfistiche distintesi per l'impegno ambientale.
Nel mese di dicembre si è conclusa la collaborazione con il progetto di ricerca europeo “WATERGOLF”, mirato all’individuazione di sistemi di monitoraggio dell’umidità del terreno per ottimizzare l’irrigazione. Nell’ambito di tale progetto, è stata installata una stazione meteorologica e dei sensori per rilevare la temperatura nel terreno.
Sempre a fine anno è stato fatto un accordo con le società Radar Meteo e Earth Networks per l’installazione di un’antenna di rilevazione dei fulmini con il nuovo sistema “cloud to cloud”.
A scopo promozionale, il calendario del circolo per il 2016 viene dedicato alla fauna presente nel percorso.
2016

In occasione del “5th European Turfgrass Society Conference” vengono presentati i risultati dello studio svolto in collaborazione con la Federazione Italiana Golf e l’Università di Padova sulla naturalizzazione dei rough dal titolo “Golf course management strategies for improving byodiversity in naturalised roughs”.
Prosegue il progetto “Biogolf”, che si avvale ora anche del supporto scientifico delle Università di Bologna, Pisa e Padova. In tale ambito vengono avviati cinque studi:
- Analisi della conversione dei greens da Agrostis stolonifera a Cynodon dactylon x tranvaalensis cv. Miniverde
- Comparazione tecnico-economica ed ambientale tra la manutenzione tradizionale e la manutenzione biologica
- Effetti del patogeno fungino Ophiosphorella spp. sull’apparato radicale della bermuda
- Manutenzione dei bordi dei bunkers senza impiego di prodotti chimici
- Manutenzione delle stradine senza impiego di prodotti chimici
2017
Nell'ambito di un progetto di Wetlands International, che costituisce la più longeva, ampia e regolare forma di monitoraggio ornitologico coordinato su scala internazionale, il percorso del Golf della Montecchia è stato visitato da esperti ornitologi dell'IS.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), un ente di ricerca del Ministero dell'Ambiente per il censimento degli uccelli acquatici svernanti, ovvero delle specie che passano la stagione invernale più a sud rispetto ai consueti luoghi di nidificazione dell'Europa nordorientale.Il lavoro, avviato nel 1975, costituisce ad oggi l’unico monitoraggio faunistico a lungo termine esistente su scala nazionale.
Al Golf della Montecchia sono stati rilevati circa 150 germani reali ed oltre 30 gallinelle d'acqua, che hanno trovato un habitat ideale nei canneti che crescono a bordo dei laghi. Di particolare interesse la presenza di un'alzavola, una piccola anatra censita solo alla Montecchia ed assente in tutto il territorio padovano.
Grazie all’apertura della nuova ala, diventa pienamente operativo il nuovo “Performance Centre, costituito da una struttura indoor costruita in classe A attrezzata con palestra e con le più recenti tecnologie, dove è possibile seguire specifici programmi legati al benessere, che oltre a migliorare lo swing, consentono di lavorare a 360° con il supporto di fisioterapisti, massofisioterapisti, osteopati, nutrizionisti e personal trainer.
Alla luce della definitiva entrata in vigore del Piano di Azione Nazionale sull’impiego dei fitofarmaci, che ne impone la drastica limitazione, l’esperienza manutentiva avviata sulle 9 buche del percorso giallo con il “case study Biogolf” assume sempre maggiore importanza ed interesse da parte di tutto il movimento golfistico.
Grazie al coinvolgimento di ben quattro università italiane (Bologna, Padova, Pisa e Torino) e della Sezione Tappeti Erbosi della FIG, proseguono varie ricerche e test che includono:
- Poa annua e annuali estive: esperienze di conversione del tappeto erboso in bermuda (Università di Bologna)
- Prova comparativa acido pelargonico vs pirodiserbo vs scerbatura meccanica (Università di Torino)
- Manutenzione dei bunkers: impiego di Zoysia matrella sui bordi, acido pelargonico vs pirodiserbo, utilizzo rastrellatrice meccanica con attrezzo ventrale (Sezione Tappeti Erbosi FIG)
- Gestione delle infestanti a foglia larga con l’impiego dello strigliatore (Sezione Tappeti Erbosi FIG)
- Ophiosphaerella spp. su Cynodon ibrido (Università di Padova)
- Naturalizzazione dei rough (Università di Padova)
Per illustrare e condividere le prime osservazioni ed i primi risultati di questi studi, nel mese di settembre alla Fiera di Padova, nell’ambito del Flormart, viene organizzato il seminario “Esperienze di gestione sostenibile del verde: il caso studio Biogolf”, che riesce a coinvolgere un centinaio di tecnici ed esperti del settore.
In occasione della terza edizione del Venice Open, in collaborazione con la USKids Foundation viene invitato Jonathan Smith, Executive Director di G.E.O. (Golf Environment Organisation),con l’obiettivo di incrementare il valore sociale e ambientale dell’evento.
La sostenibilità e l’educazione ambientale vengono quindi incluse in un torneo giovanile che sin dalla sua prima edizione ha apportato valori positivi per partecipanti, famiglie ed organizzatori, nella convinzione che anche attraverso il golf sia possibile comunicare alle nuove generazioni l’importanza della protezione e della cura dell’ambiente.
Per farlo nella maniera più efficace e credibile, la collaborazione con GEO ha permesso di mettere a punto il “Golf Tournament Voluntary Sustainability Standard”, un programma di certificazione ambientale dei tornei golfistici internazionali già avviato in precedenza con il R&A, l’European Tour, lo Scottish Open, il Waste Management Phoenix Open, il Ladies European Tour e la Solheim Cup.
Nel mese di ottobre, il Golf della Montecchia è tra i pionieri della nuova piattaforma digitale “GEO OnCourse”, creata appositamente dalla GEO Foundation per la raccolta, il monitoraggio e la condivisione dei dati riferiti alla gestione di una struttura golfistica. A fine anno, viene prodotto il primo GEO OnCourse2017 Report.
In occasione dell’IGTM International Golf Travel Market, la più importante Fiera mondiale del Turismo Golfistico, il Golf della Montecchia ha ricevuto il premio IAGTO Sustainability Awards 2018 - Community Value.
Il riconoscimento è stato consegnato il 12 dicembre 2017 nel Palais des Festivals et des Congrès a Cannes, in Francia, difronte ad un pubblico di 1.300 delegati internazionali del turismo golfistico.
Si tratta di un premio nato dalla partnership tra l'Associazione Mondiale del Turismo Golfistico IAGTO (International Association of Golf Tour Operators) e la fondazione non-profit GEO (Golf Environment Organization), che valorizza le eccellenze nella responsabilità ambientale e sociale.
Questa la motivazione: "Golf della Montecchia vince la categoria “Community Value per il suo ampio lavoro ambientale e comunitario e per le collaborazioni con una varietà di istituzioni educative. Certificato “GEO” e promotore del Venice Open 2017, torneo internazionale junior U.S. Kids Golf, organizzato curando la sostenibilità di ogni aspetto organizzativo e trasferendo a circa 300 famiglie il proprio impegno nella difesa dell’ambiente.”
Viene avviato nel mese di dicembre un nuovo studio sui rough in collaborazione con l’Università di Padova e con la Mendel University di Brno (Repubblica Ceca).
L’obiettivo è quello di verificare la possibilità di incrementare la biodiversità delle zone di rough introducendo il Rhinantus alectolorophus o Cresta di Gallo, una dicotiledone con dei bellissimi fiori gialli. Tale specie difatti, essendo emiparassita, si nutre in parte a spese delle monocotiledoni normalmente dominati nei rough, che riducono la loro presenza. Con vantaggi non solo per la biodiversità, ma anche per l’attività degli insetti e per l’estetica.
2018
In coerenza con il progetto e con l’obiettivo di rendere partecipi anche soci e frequentatori dell’impegno del Golf della Montecchia per l’ambiente, le 9 buche del “Percorso Giallo – Yellow Course” dove è in corso dal gennaio 2015 il “Biogolf Case study” sono state rinominate “Percorso Verde – Green Course”.Il “Biogolf Case study”, primo tentativo di manutenzione totalmente biologica di un percorso di golf, viene condotto grazie alla collaborazione delle Università di Bologna, Pisa, Padova e Torino.
Numerosi i ricercatori, i tecnici e gli appassionati che nel corso dell’anno hanno fatto visita a Montecchia:
- Steve Isaac, Director of Sustainability del R&A
- Jonathan Smith, Executive Director della GEO Foundation
- Enzo Moretto, Direttore del Museo Entomologico di Padova
- Studenti dell’Università di Padova con il Prof. Macolino
- Studenti dell’Università di Bologna con il Prof. Minelli
- Studenti e ricercatori della Penn State University con il Prof. Peter Landshut
- Jorge Croda, Turfnet Superintendent of the Year 2017
- Superintendents e Greenkeepers di vari percorsi di golf italiani
In dettaglio gli studi attualmente in corso:
- Adattabilità della bermuda da green al clima del nord Italia
- Riduzione dei danni da freddo della bermuda da green attraverso l’impiego di barriere vegetali
- Ottimizzazione della gestione dei bunker attraverso l’impiego di Zoysia spp. e di fondi drenanti
- Metodi alternativi per il controllo delle erbe infestanti sulle stradine
- Incremento della biodiversità nei rough con impiego di Rhinantus alectolorophus (Cresta di Gallo)
- Valutazione di metodi meccanici per il controllo selettivo delle infestanti a foglia larga
- Confronto di diverse metodologie per la raccolta dei dati meteo
- Censimento floro-faunistico per incentivare gli insetti impollinatori a cura del locale Museo entomologico “Esapolis”
Il Golf della Montecchia e gli altri due percorsi del gruppo PlayGolf54, Golf Frassanelle e Terme di Galzignano Course sono stati inseriti nella rete della “Carta Europea del Turismo sostenibile”, un’iniziativa di Federparchi e del Parco Regionale dei Colli Euganei sostenuta da Europarc, un'organizzazione che unisce le aree protette di tutta Europa.
La Carta ha come obiettivo il miglioramento della gestione delle aree protette per un turismo sostenibile, sviluppato grazie alla collaborazione tra tutte le figure selezionate all’interno del progetto.
Nel corso dell’edizione 2017 del Venice Open, il Golf della Montecchia e la US Kids Foundation avevano collaborato con G.E.O. (Golf Environment Organisation) per la messa a punto di un programma specifico per la certificazione ambientale dei maggiori tornei golfistici.
Grazie a questa esperienza ed all’impegno degli organizzatori, l’edizione 2018 del Venice Open ha ottenuto la Certificazione GEO Tournament. Si tratta del primo torneo in Italia ed il primo al mondo dedicato ai Juniors ad aver raggiunto questo importante obiettivo.
Di seguito alcune delle azioni che hanno contribuito al riconoscimento:
- gestione dei percorsi (Montecchia, Frassanelle e Galzignano) all’insegna della sostenibilità ambientale
- preferenza per cibi locali, di stagione e provenienti da aziende biologiche
- organizzazione di trasporti collettivi per contenere le emissioni di CO2
- gestione differenziata dei rifiuti
- riciclo di banner e materiali vari già utilizzati nelle precedenti edizioni
- raccolta di fondi per beneficenza
- coinvolgimento della comunità locale
- forte comunicazione e condivisione del messaggio di sostenibilità ambientale con i giovani giocatori, le loro famiglie, il pubblico ed i partner tecnici
Considerando l’importanza del legame dell’uomo con gli animali domestici, riconosciuto anche dalla comunità scientifica come beneficio terapeutico, è stata lanciata l’operazione “Pet Friendly”.
Il luogo ideale per questa iniziativa, che permette di giocare a golf in compagnia del proprio cane, non poteva che essere il Percorso Verde, attrezzato per l’occasione con ciotole di acqua distribuite lungo il percorso.
2019
Proseguimento del “Biogolf Case Study” con le seguenti ricerche:
- adattabilità della bermuda da green al clima del nord Italia (Università di Pisa)
- riduzione dei danni da freddo della bermuda da green attraverso l’impiego di barriere vegetali (Università di Bologna)
- ottimizzazione della gestione dei bunker attraverso l’impiego di Zoysia spp. e di fondi drenanti (Università di Torino)
- metodi alternativi per il controllo delle erbe infestanti sulle stradine (Università di Padova)
- incremento della biodiversità nei rough con impiego di Rhinantus alectolorophus (Università di Padova e Mendell University di Brno)
Proseguimento della collaborazione con il museo Esapolis per il progetto ”Operation pollinator” e realizzazione del calendario 2020 dedicato agli insetti. | ![]() |
Costruita una “Insect house” sul Percorso Verde. | ![]() |
Proseguimento dello studio sul patrimonio arboreo con l’Università di Bologna. Avvio della produzione di miele locale “Millebuche”. |
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Organizzato ed ospitato il Field day della ETS (European Turfgrass Society) in collaborazione con l’Università di Padova. Ospitata la riunione dell’EGA (European Golf Association) Sustainability Group |
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Ospitato ed organizzato l’USKids Venice Open, un evento sportivo riservato agli Under 18, secondo criteri di eco compatibilità all’insegna della sostenibilità ambientale. Azioni:
- produzione e vendita miele “Millebuche” per sostenere l’iniziativa “Operation pollinator”
- questionario specifico per ragazzi e familiari
- operazione “Open water” con consegna borracce e installazione di distributori di acqua sul percorso
- gestione differenziata dei rifiuti, con raccolta tappi di plastica a scopo benefico
- operazione “Healthy meal” per costruire menù personalizzati con preferenza per cibi locali, di stagione e provenienti da aziende biologiche
- organizzazione di trasporti collettivi per contenere le emissioni di CO2
- gestione dei percorsi coinvolti nell’evento (Montecchia, Frassanelle e Galzignano) all’insegna della sostenibilità ambientale
- riciclo di banner e materiali vari già utilizzati nelle precedenti edizioni
- raccolta di fondi per beneficenza
- coinvolgimento della comunità locale
- comunicazione e condivisione del messaggio di sostenibilità ambientale con i giovani giocatori, le loro famiglie, il pubblico ed i partner tecnici
Acquistata l’“Airject”, macchina con tecnologia innovativa per la coltivazione del terreno. | ![]() |
Installato in campo un pannello esplicativo su di un albero sezionato. Installati altri poster sulle ricerche incluse nel “Biogolf Case Study” |
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Installato in club house monitor informativo sull’impianto fotovoltaico. Installate due postazioni di ricarica per auto elettriche. Sostituita la vecchia centrale termica con caldaie a condensazione di nuova generazione. |
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Ottenuto per la terza volta il rinnovo triennale della Certificazione GEO (Golf Environment Organisation). | ![]() |
2020
Ricevuta la certificazione ambientale GEO Tournament per l’organizzazione dell’edizione 2019 dell’USKids Venice Open. |
Anche l’edizione 2020 dell’UsKids Venice Open si è svolta secondo criteri di sostenibilità ambientale. Oltre a quanto fatto nell’edizione precedente, sono state intraprese ulteriori azioni. Tra queste:
• selezionati sponsor e partner tecnici impegnati nella sostenibilità ambientale
• charity a favore della Protezione civile e a fondo alberi
• progetto Plastic free, che ha incluso l’installazione di distributori automatici di acqua lungo il percorso, distribuzione di borracce e di bicchieri riciclabili
• utilizzo di carta FSC
Ad inizio anno, è stato stipulato un contratto con un nuovo fornitore di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili (ditta Antenore).
Charity a favore dell’Associazione Volontari Ospedalieri di Padova attraverso la raccolta dei tappi di plastica.
Installazione di un’isola galleggiante sul lago della buca 9 per agevolare la nidificazione delle folaghe.
E’ proseguita l’iniziativa “Operation Pollinator” con una nuova produzione di Miele Millebuche ed il posizionamento di una seconda “insect house”.
Messi a dimora lungo il percorso 45 alberi.
Avviato con l’European Golf Design uno studio per il rinnovamento delle 27 buche del percorso. Obiettivo, oltre al miglioramento tecnico, soprattutto una maggiore sostenibilità. |
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Nell’ambito del “caso studio Biogolf” condotto sul percorso Verde, ottimizzata la raccolta delle foglie con l’acquisto di una nuova macchina che consente di ridurre del 60 % i tempi di lavoro. |
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2021
In occasione dei 30 anni dalla nascita del Golf della Montecchia, è stato scritto un libro che oltre a raccontare la storia del club descrive anche come questo si sia inserito nel territorio e nel paesaggio.
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Ottenuto per la terza volta consecutiva la certificazione ambientale dell’USKids Venice Open 2020 (GEO Tournament Certification). La consegna è avvenuta nel corso dell’European Master di Crans Montana (CH). |
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Anche l'edizione 2021 dell’USKids Venice Open si è svolta nel pieno rispetto delle normative antiCovid19 e, come le precedenti edizioni, all’insegna della sostenibilità.
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Avviata l’iniziativa 3R – Reuse Recycle Reduce – che ha permesso di recuperare materiali di scarto o in disuso per realizzare numerosi oggetti per la gestione del club. | ![]() |
Rinnovata l’adesione al progetto della Regione Veneto e del Parco Regionale dei Colli Euganei denominato “Carta Europea per il Turismo Sostenibile”. | ![]() |
Presentata la candidatura al riconoscimento “Golf Environment Award” a cura dello S.T.R.I. (Sport Turf Research Institute) e della B.I.G.G.A. (British and International Golf Greenkeepers) con il progetto “Operation Pollinator”. La legna proveniente dalla potatura è stata messa a disposizione di soci e collaboratori. Realizzato in un’area inutilizzata attigua alla buca 5 un orto biologico a servizio del Ristorante “Montecchia Green”. Nel corso dell’anno organizzate varie degustazioni dei prodotti dell’orto. |
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Proseguita la collaborazione con le scuole locali (visite al percorso, avviamento al golf), con le Università di Padova e di Bologna (tesisti e stagisti) e con delle scuole professionali polacche, che sono state coinvolte in vari progetti (logistica, miglioramento del percorso, collaborazione con la Montecchia Green, attività recettiva). Avviato in collaborazione con l’Università di Bologna un vivaio sperimentale per una prova di adattamento varietale di due nuove cultivar di Cynodn spp. |
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Finanziati dei volontari per un progetto di protezione dei gatti randagi presenti nel territorio. | ![]() |
2022
2023
Il Golf della Montecchia è stato inserito dalla prestigiosa rivista Today’s Golfer tra i “100 Best Sustainable Golf Courses” in Europa. Si tratta di una selezione di percorsi di golf europei che più si contraddistinguono per l’impegno a sostegno dell’ambiente. | ![]() |
Per il quinto anno consecutivo, confermata la Certificazione Ambientale GEO Tournament per l’organizzazione del Venice Open, torneo internazionale riservato agli under 18 organizzato insieme alla US Kids Foundation. | ![]() |
Ottenuta, insieme ad altre 11 strutture ricettive e a 10 operatori turistici, la certificazione per la Fase 2 della CETS (Consorzio Europeo per il Turismo Sostenibile), che prevede l’assegnazione del titolo di “Partner Europarc”. Questo permette di promuovere le varie iniziative anche attraverso i canali dell’Ente e di Federparchi. | ![]() |
Avviata la raccolta di pile esauste. Dal 1 marzo al 31 luglio 2023 sono state raccolte e consegnato presso l'Ecocentro 7,1 kg di pile esauste, che hanno permesso di recuperare 2,2 kg di zinco, 1,8 kg di ferro, 1,8 kg di nichel oltre a plastica, piombo e magnesio. |
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Presentati alla E.T.S. (European Turfgrass Society) Conference i risultati della ricerca “Autonomous and traditional mowing in golf course maintenance: case study in Italy” condotta in collaborazione con le Università di Pisa, Padova e Bologna e la Sezione Tappeti Erbosi della Federazione Italiana Golf. | ![]() |
2024
La preparazione del Calendario 2024 ha coinvolto alcuni cani dei soci, che con il supporto di una fotografa professionista sono diventati i protagonisti dei vari mesi dell’anno. Una conferma della politica “Pet friendly” adottata dal Golf della Montecchia e da tutti i percorsi PlayGolf54 by Montecchia Group | ![]() |
Nel mese di gennaio, in occasione del BIGGA Conference Show di Harrogate (UK), il Golf della Montecchia, selezionato tra gli oltre 60 golf club di tutto il mondo, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento "International Environmental Golf Club of the Year 2024”. Il premio, assegnato ogni anno nel corso dell’evento “Golf Environment Awards”, è un’iniziativa avviata nel 1995 dal R&A (Royal & Ancient Golf Club of St.Andrews), dallo STRI (Sport Turf Research Institute) e dalla BIGGA (British and International Golf Greenkeepers Association). | |
Anche la 10ma edizione dell’US Kids Venice Open è stata organizzata all’insegna della sostenibilità ambientale. Questo ha permesso all’evento di ottenere dalla GEO Foundation, per la sesta volta consecutiva, la certificazione ambientale “GEO Tournament”. | ![]() |
Grazie ad un accordo con COREPLA, un consorzio governativo supervisionato dal Ministero dell'Ambiente responsabile della raccolta e del riciclaggio della plastica, è stato installato un compattatore per bottiglie di plastica. Si tratta di un progetto che si abbina alle altre azioni avviate da tempo dal Golf della Montecchia, come ad esempio la raccolta dei tappi o l’iniziativa “More birdies less plastic” con la One Ocean Foundation. Obiettivo finale, limitare la produzione di rifiuti plastici. | ![]() |
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Bermudagrass
Il clima presente al Golf Club della Montecchia è caratterizzato da estati calde e siccitose, con temperature che raggiungono i 35-36 C° ed inverni al contrario molto freddi ed umidi, piovosi e con gelate che possono arrivare a -10 C°. Tecnicamente, questo tipo di clima viene definito “di transizione”.
Dal punto di vista tecnico-costruttivo, le 27 buche del Golf Club della Montecchia, realizzate in tre fasi negli anni 1990 / 1992, sono dotate di un efficiente sistema di drenaggio. Questo giustifica la quasi costante agibilità del tracciato, anche nei periodi invernali più piovosi.
Il buon drenaggio nel periodo estivo ha sempre determinato però un significativo stress idrico al tappeto erboso, composto da essenze “microterme”, da specie cioè ben adattate ai climi freddo-umidi (ad es. Lolium perenne, Poa pratensis, Poa annua, Agrostis stolonifera). Difatti, nonostante le abbondanti irrigazioni, in particolare tra luglio ed agosto il tappeto erboso soprattutto dei fairways ha spesso subito dei gravi diradamenti, con conseguenze per la giocabilità e l’aspetto estetico del percorso.
Nell’estate del 2003, anno della grande siccità, questo tipo di problema sia alla Montecchia che nella gran parte dei percorsi di golf italiani ha avuto conseguenze drammatiche, con perdite del tappeto erboso superiori al 70% della superficie di gioco.
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Per contenere il fenomeno ed ovviare in tempi brevi alla situazione, si è sempre ricorso a metodi tradizionali, che includono abbondanti irrigazioni, interventi fungicidi e costosi ripristini con trasemine nel mese di settembre.
Tale situazione, oltre che creare comunque disagi per il gioco, ha sempre comportato notevoli costi in termini economici oltre che ambientali.
STUDIO DEL PROBLEMA
Per risolvere il problema in modo ambientalmente sostenibile e rendere il percorso agibile ed in buone condizioni tutto l’anno, a partire dal 2003 è nata una collaborazione tra il Golf Club della Montecchia, la Sezione Tappeti Erbosi della Federazione Italiana Golf ed il Dipartimento di Agronomia dell’Università di Pisa.
Obiettivo prioritario, individuare delle specie da tappeto erboso più idonee al clima di transizione presente al Golf Montecchia e più in generale in pianura Padana.
Nel 2004 è stato così avviato un vivaio sperimentale, volto a studiare l’adattabilità delle specie “macroterme” al clima Padano, di essenze da tappeto erboso cioè meglio adattate a climi temperato caldi e caldo siccitosi. Questo partendo dall’osservazione che studi e precedenti esperienze compiute negli Stati Uniti in situazioni climatiche simili avevano dati dei buoni risultati. Tali specie erano state peraltro già testate con successo sempre dalla Sezione Tappeti Erbosi della FIG e dall’Università di Pisa, ma mai più a nord della Toscana.
La ricerca è stata quindi assolutamente innovativa e di grande interesse per tutto il bacino del Mediterraneo, soprattutto in riferimento al comportamento invernale di queste specie, che per difendersi dal freddo vanno in dormienza perdendo il colore.
Foto del vivaio sperimentale F.I.G./Università di Pisa/Golf Montecchia (area a destra della buca 5 del percorso bianco)
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Parallelamente a questo test scientifico, si è voluta effettuare anche una prova diretta, in pieno campo. Approfittando dei lavori di ampliamento del battitore del campo pratica, su metà di questo è stata impiantata una specie da tappeto erboso macroterma, il Cynodon spp. o “Bermudagrass”, meglio conosciuta come “Gramigna”. In particolare, è stata utilizzata una specifica varietà selezionata per il tappeto erboso (Tifway 419)
Foto dei Lavori di Ampliamento del Campo Pratica
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I risultati ottenuti, sia in vivaio che in pieno campo, hanno permesso di accertare il buon adattamento della Bermudagrass, che nel periodo invernale pur ingiallendo resiste alle basse temperature e mantiene, nei 4 mesi circa di dormienza, una sufficiente consistenza e quindi giocabilità. Nel periodo estivo, a fronte di una eccezionale qualità, richiede apporti idrici molto più ridotti (del 50 % ed oltre) e minime quantità di fertilizzante. Non viene inoltre colpita da patogeni fungini ne invasa in modo significativo da erbe infestanti che ne possano compromettere la crescita e lo sviluppo.
A dimostrazione del grande interesse suscitato dallo studio, i risultati sono stati presentati, oltre che a vari seminari e meeting in Italia, in ben due convegni scientifici internazionali, il “Vth World Scientific Congress of Golf” a Phoenix, Arizona nel marzo 2008 - Warm season turfgrass adaptation in Europe North of 45° Parallel ed al “1st European Turfgrass Society Conference” tenuto a Pisa nel maggio 2008 - Warm Season Turfgrass Adaptation in Northern Italy.
RISOLUZIONE DEL PROBLEMA
Confortati dai tali risultati, positivi in termini qualitativi, economici ed ambientali, a partire dal 2010 è stato impostato un programma di conversione del tappeto erboso dei fairways in Bermudagrass (Cynodon dactylon x transvaalensis) utilizzando la Patriot, una cultivar selezionata negli U.S.A. proprio per le zone di transizione.
Per ridurre al massimo i disagi per il gioco, si è deciso di adottare una tecnica innovativa, più costosa rispetto ai metodi più tradizionali, ma che permette di sostituire il tappeto erboso e rendere nuovamente agibile il percorso dopo appena 6-8 settimane, contro le 12 e più settimane richieste dagli altri sistemi.
Il programma prevede la conversione del tappeto erboso dei fairways delle prime 9 buche (percorso bianco) nel 2010, del tappeto erboso dei fairways e dei tees delle seconde 9 buche (percorso rosso) nel 2011 e del tappeto erboso dei fairways e dei tees delle terze 9 buche (percorso giallo) e dei tees delle prime nove buche nel 2012.
Anno 2010 - Conversione percorso BIANCO
- lunedì 7 giugno: inizio del lavori preparatori, con applicazione di un diserbante totale FOTO
- giovedì 10 giugno: temporanea riapertura al gioco del percorso
- lunedì 14 giugno: chiusura del percorso, esecuzione degli altri lavori di preparazione ed inizio dei lavori di impianto delle piantine di Bermudagrass
- domenica 1 agosto: riapertura al gioco del percorso, a 6 settimane di distanza dall’impianto
- lunedì 13 settembre: trasemina della Bermudagrass con Lolium perenne per ovviare alla perdita di colore che avviene da inizio dicembre ad inizio aprile.
Sequenza dei lavori sul percorso BIANCO eseguiti nel 2010
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Fasi di insediamento della Bermudagrass sul fairway della buca 4
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Anno 2011 - Conversione Percorso ROSSO
- lunedì 6 giugno: inizio del lavori preparatori, con applicazione di un diserbante totale
- venerdì 10 giugno:temporanea riapertura al gioco del percorso
- martedì 14 giugno: chiusura del percorso, esecuzione degli altri lavori di preparazione ed inizio dei lavori di impianto delle piantine di Bermudagrass
- giovedì 23 giugno: fine lavori di impianto della Bermudagrass
Fasi di insediamento della Bermudagrass sul fairway della buca 13
28 giugno 2011 | 8 luglio 2011 | 14 luglio 2011 | 22 luglio 2011 | 29 luglio 2011 |
8 agosto 2011 | 23 agosto 2011 |
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Fasi di insediamento della Bermudagrass sul tee della buca 10
28 giugno 2011 | 8 luglio 2011 | 14 luglio 2011 | 22 luglio 2011 | 29 luglio 2011 |
8 agosto 2011 | 23 agosto 2011 |
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Anno 2012 - Conversione Percorso GIALLO
- lunedì 11 giugno: inizio del lavori preparatori, con applicazione di un diserbante totale
- venerdì 14 giugno: temporanea riapertura al gioco del percorso
- lunedì 18 giugno: chiusura del percorso, esecuzione degli altri lavori di preparazione ed inizio dei lavori di impianto delle piantine di Bermudagrass
- martedì 26 giugno: fine lavori di impianto della Bermudagrass
22 GIUGNO - BUCA 9 | 3 LUGLIO - BUCA 9 | 16 LUGLIO - BUCA 9 | 31 LUGLIO - BUCA 9 | 24 AGOSTO - BUCA 9 |
3 LUGLIO - BUCA 4 | 16 LUGLIO - BUCA 4 | 31 LUGLIO - BUCA 4 | 24 AGOSTO - BUCA 4 |
BIOGOLF
In questi ultimi anni la manutenzione del verde, sia esso ornamentale, ricreativo o funzionale, ha subito dei significativi cambiamenti. Oltre al fisiologico adattamento alle nuove richieste ed alle nuove aspettative da parte degli usufruitori, ha difatti assecondato le crescenti esigenze e sensibilità ambientali. E più recentemente, ha dovuto tener conto dei limiti imposti dalle nuove disposizioni legislative, al momento riferite all’impiego dei fitofarmaci (PAN), ma che nel breve periodo interesseranno anche l’uso dell’acqua.
Questo nuovo scenario operativo ha stimolato varie esperienze di gestione sostenibile del verde e tra queste si inserisce il caso studio “Biogolf”, avviato nel gennaio 2015 sulle 9 buche del percorso giallo del Golf della Montecchia. Si tratta di una prova innovativa seguita insieme ai tecnici della Sezione Tappeti Erbosi della FIG e delle Università di Bologna, Padova, Pisa e Torino.
Il protocollo “Biogolf”, elaborato su stimolo dell’Istituto per il Credito Sportivo, è frutto della collaborazione tra la Federazione Italiana Golf, Golf Environment Organisation, Legambiente, Federparchi e Fondazione Univerde.
Per presentare questa prima esperienza diretta di gestione di un percorso di golf secondo i criteri del “Biogolf”, il 23 settembre 2017, in occasione della 68ma edizione del Flormart di Padova, è stato organizzato il seminario “Esperienze di gestione sostenibile del verde: il caso studio Biogolf”.
Tra gli obiettivi del seminario, che ha visto la partecipazione di oltre 100 tecnici ed esperti del settore, la condivisione dello studio e dell’esperienza condotta fino a questo momento e la raccolta di opinioni e suggerimenti utili al proseguimento ed al miglioramento della prova.
Il 27 ed il 28 maggio 2019 si è svolto a Padova il 6° Field Day della European Turfgrass Society (ETS). Titolo dell’evento “Transitioning turfgrasses”, ad enfatizzare le difficoltà nella gestione del tappeto erboso nelle zone di transizione, anche considerando i cambiamenti climatici ed i limiti sull’impiego dei fitofarmaci.
L’ETS Field Day è un appuntamento biennale ospitato ogni volta in un Paese diverso, che riunisce ricercatori, professionisti, utilizzatori ed aziende europee ed internazionali che si occupano di tappeto erboso.
La prima giornata si è svolta all’Università di Padova, mentre la giornata successiva ha visto come protagonista il Golf della Montecchia ed in particolare le nove buche del Percorso Giallo, ribattezzate nel 2018 “Percorso verde - Green Course”.
E’ stato così possibile condividere con gli oltre 160 partecipanti arrivati da tutto il mondo gli studi e le osservazioni emerse nei quattro anni di esperienze con il “Biogolf Case Study”.
Unanime l’apprezzamento e l’interesse per questo nuovo approccio, che seguendo i criteri previsti per l’agricoltura biologica indaga con anticipo quelli che potrebbero essere i possibili scenari futuri. La grande partecipazione ed il successo dell’evento ne sono stati la conferma.
FLORA
LE NINFEE SUI LAGHI DEL GOLF DELLA MONTECCHIA - A cura della Dott.ssa Elena Ballabio
Una delle fioriture più spettacolari che si possono ammirare nei nostri laghi da maggio a settembre è quella delle ninfee. Specie protetta…(leggi tutto )
GESTIONE DEL PATRIMONIO ARBOREO DEL GOLF DELLA MONTECCHIA - A cura del Prof. Alberto Minelli
Avviato un piano di gestione del patrimonio arboreo in collaborazione con il Dipartimento di Arboricoltura – Parchi e Giardini dell’Università di Bologna. In considerazione dello stato del patrimonio arboreo presente al Golf della Montecchia...(leggi tutto)
STUDIO SUI ROUGH NATURALI - A cura del Prof. Stefano Macolino
Da alcuni anni il Golf della Montecchia è impegnato nell'individuazione e nella creazione di aree, all'interno del percorso, dalle quali omettere ogni intervento manutentivo. Questo allo scopo di incentivare la flora spontanea e la fauna selvatica, rinaturalizzando così il percorso. Su proposta del Dipartimento di Agronomia dell'Università di Padova è stato appena avviato uno studio su tali aree (leggi tutto)
IL PICCHIO ED IL SALICE DELLA BUCA 10
Il vecchio albero, secco da tempo, era destinato all’abbattimento. Grazie ad un’accurata operazione di potatura si è invece riusciti ad eliminare solo la parte pericolante del tronco e lasciare così indisturbata la casa del picchio (leggi tutto)
IRIS GIALLO SULLE SPONDE DEI NOSTRI LAGHI
L'Iris pseudacorus o Iris d'acqua visibile in primavera sulle sponde dei nostri laghi, è una pianta tipica nei terreni umidi o in acque poco profonde. Benchè molto diffusa, soprattutto in passato, è tuttavia minacciata dalla sparizione progressiva del suo ambiente. Per questo motivo in molte regioni è considerata specie protetta.... (leggi tutto)
FAUNA
Numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato come i percorsi di golf, soprattutto quando costruiti e mantenuti in modo appropriato, costituiscano un ottimo rifugio per la fauna stanziale e migratoria.
L’eliminazione della manutenzione dalle aree fuori gioco ed il conseguente incremento delle "wild areas" (aree incolte) all’interno di un campo da golf favoriscono ancora di più la salvaguardia e la sopravvivenza degli animali.
Vegetazione sul lago della buca 10 |
![]() Wild area sul percorso giallo |
Non è un caso quindi che il Golf della Montecchia, soprattutto da quando sono state incrementate le wild areas (dai 4 ha del 2007 ai 10 ha del 2014), sia sempre più frequentato da lepri, volpi, scoiattoli, fagiani, germani reali, aironi, picchi e tante altre specie ancora.
Un'indagine scientifica condotta sull'argomento dall'Università di Roma La Sapienza ha preso in esame, tra i vari percorsi, anche quello del Golf della Montecchia (Individuazione di habitat e specie di importanza comunitaria, con particolare riferimento alla Classe degli Uccelli, presenti nei circoli di golf italiani)
Ad oggi, grazie ai rilievi compiuti dai biologi per procedere in questa indagine, sono state rilevate 6 specie animali protette.
Di seguito, gli incontri fatti in campo.